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giovedì 18 agosto 2011

Donne e uomini, insieme


In ogni uomo c'è una parte femminile, in ogni donna c'è una parte maschile; non può essere altrimenti, siamo frutto dell'unione di un uomo ed una donna.

La sfida offerta dal doversi relazionare l'uno con l'altro consiste nel riconoscere e far venir fuori questa parte nascosta; smettere di recitare il ruolo imposto dal Modello Dominante (Riane Eisler).

Per le donne smettere di essere inferiori e deboli (sono esattamente il contrario!) e risvegliare e riappropriarsi della loro forza e potere, creativo come distruttivo;

Per gli uomini smetterla di recitare il ruolo di esseri superiori e forti (sono esattamente il contrario!) e riappropriarsi della loro capacità di amare ed aver cura della vita, di mostrare e accettare la loro debolezza.

Nella mia mente c'è uno spazio in cui ripongo gli uomini che affermano cose del tipo "Tutte le donne sono..."; gli fanno compagnia le donne che dicono: "Tutti gli uomini sono....".
Non c'è differenza tra i due...

venerdì 1 luglio 2011

Risvegliare il cuore bambino

Da quando ho scoperto che le ultime, poco diffuse, ricerche sulla materia, sul cervello e sul cuore,* dimostrano che siamo tutti connessi in modi che non abbiamo ancora compreso bene, si spiegano tantissimi fenomeni.

Ascoltando il cuore... mi succede che alle cinque di mattina non riesco a riprendere sonno, e mi viene in mente mia figlia, a come si sia trasformata da una bambina felice che ci voleva bene e rispettava ad un'estranea che ci mentiva e faceva cose incomprensibili.

Come abbandonare la scuola per attaccarsi morbosamente ad un ragazzo con cui viveva un rapporto estremamente complicato che la faceva soffrire parecchio, e alterne vicende, che ovviamente sconvolsero la già precaria quotidianità di noi genitori divorziati, fino a quando non rimase incinta, legandosi così a lui praticamente a vita, nel bene e nel male.

Ovviamente noi genitori abbiamo delle responsabilità, nulla accade senza motivo. Ma io ancora non riesco
ad aiutarla come vorrei e tanto meno a dimostrarle quanto le voglio bene e ci tenga alla sua felicità. Al contrario, i nostri rapporti sono stati spesso conflittuali.

Così penso alla mia cara amica che ha da poco problemi analoghi con sua figlia quattordicenne, e le mando un sms, confidandole sinteticamente queste riflessioni. Mentre scrivevo la mente suggeriva che era da stupidi e maleducati inviare sms a quell'ora del mattino e mi incitava a smetterla. Ma già da tempo ho imparato a non dar retta alle sue sciocche considerazioni, e ad ascoltare il cuore...

Qualunque cosa dica di fare, anche se va contro il buonsenso e la razionalità, lo ascolto.
Infatti dopo pochi minuti lei mi risponde, incredula e meravigliata perchè mi stava pensando. Tramite sms riusciamo a scambiarci qualche notizia, visto che vorremmo vederci per parlare un pò ma gli impegni lavorativi e familiari ce lo impediscono.

Questo è solo uno dei tanti casi che mi accadono da quando sto imparando a fare ciò che io e noi tutti facevamo da bambini... ascoltare il cuore.

Sono una persona qualunque, come tanti altri, e ho mille problemi come tutti, ancora lontani dal essere risolti. Ma li vivo più serenamente adesso, so di essere sulla strada giusta per ritrovare quell'armonia interiore e quella gioia di vivere che ci è stata donata e vivevamo senza averne coscienza, appena nati, che abbiamo perso e ci è stata tolta crescendo, e dobbiamo impegnarci per recuperarla. Vivendola, stavolta, con consapevolezza.

Quel che sia chiama maturità. E ho la sensazione che a livello planetario sia lo stesso.

Noi esseri umani siamo Dei. Abbiamo infinite potenzialità e poteri, che abbiamo perso cadendo in quel che siamo oggi, una umanità divisa, in lotta contro se stessa, che sta distruggendo la Madre che le ha dato la vita e ci nutre. Una umanità cieca ed ignara della propria identità e del suo ruolo nella evoluzione della Vita nell'Universo.

Siamo ancora adolescenti, e dobbiamo diventare adulti. Risvegliando il cuore bambino...

* Risvegliare il cuore bambino è un libro: http://www.aamterranuova.it/article5665.htm

martedì 28 giugno 2011

Come un pagano

“Voglio che tu abbia fiducia nell’esistenza… come un pagano: fidati degli alberi, degli oceani, delle montagne, delle stelle, delle persone, di te stesso – questa è la realtà. Non c’è bisogno di alcuna fede, non c’è bisogno di credere: basta capire che cosa è reale e che cosa è irreale – basta appena questa piccola distinzione. Fidati del reale, dell’autentico e nessuno potrà impedire la tua crescita. E solo in questa crescita scoprirai tesori sempre più grandi: i tesori della consapevolezza, dell’essenza, del divino. Non troverai mai un dio, troverai solo il divino. È una qualità. È un altro nome dell’amore.”
Osho, The Messiah, Vol 2 #19

venerdì 24 giugno 2011

Il dualismo delle religioni

«La risolutezza dei cristiani nel trovare il mondo brutto e cattivo ha reso il mondo brutto e cattivo.» - Friedrich Nietzsche

Ogni religione che inventa un dualismo (divino extra-terreno e profano terreno) crea una spaccatura tra ciò che ha valore (il divino, di cui non si ha prova ne tangibilità) e ciò che valore non ha: gli esseri umani (soprattutto quando sono considerate, come nel cristianesimo, peccatori alla nascita), gli animali, le piante e tutto ciò che è terreno e materiale.

Con una visione dualista di questo tipo le conseguenze sono ovvie: uccidere animali o persone, distruggere la natura non è peccato, non ha importanza, perchè il divino è altrove.

Gli effetti di una visione monista (paganesimo e buddismo) invece che dualista sono che noi facciamo parte di tutto l'esistente, e tutto è sacro, la vita in ogni forma e manifestazione: noi stessi siamo divini. E le uccisioni animali avvengono per necessità ringraziando e chiedendo scusa, come avviene in Avatar o in molte popolazioni indigene.

Ecco perchè il cristianesimo, se si guarda oggettivamente ai suoi frutti invece che ciecamente alle sue prediche, è una delle concause più grandi del degrado ambientale. Questo nonostante Gesù era persino vegetariano, come ogni illuminato, solo che i vangeli apocrifi in cui questo ( e molto altro di lui a noi tenuto nascosto) viene citato sono ovviamente considerati falsi dalla Chiesa.

La quale, non dimentichiamolo, è una istituzione di potere millenaria, composta da persone psicologicamente disturbate, come risulta evidente a chiunque analizzi obiettivamente il loro comportamento di limitatezza mentale, autoritario, maschilista, violento e i loro vaneggiamenti omofobici, sessofobici e la pretesa di decidere sulla vita di altri: aborto, eutanasia, ecc.


Entrati nel Terzo Millennio sarebbe ora di guardare chiaramente come stanno le cose e chiamarle con il loro vero nome, se vogliamo un futuro diverso dai duemila anni appena trascorsi in cui, cambiata la forma della società, la sostanza non è ancora molto invariata...

martedì 7 giugno 2011

Le cose sono molto semplici

La quasi totalità delle attività che svolgiamo vengono svolte mediante transazioni monetarie così come il godimento di quanto la Natura ci dona in abbondanza e senza chiedere nulla in cambio.

Chi crea il denaro dal nulla e lo mette in circolo, con la complicità dei governi e della Chiesa, decide anche le regole per il suo utilizzo, le quali fanno in modo che per ogni moneta messa in circolazione con gli interessi ne ritornino di più, ma questo è impossibile: se in una cesta metto dieci sassi, non ne posso chiedere dodici con gli interessi. Il risultato è che per vivere dobbiamo lavorare e sottometterci alle regole del mercato, diventando schiavi di fatto.

All'impossibilità dei cittadini, delle imprese, dei governi di restituire il denaro che non esiste seguono debito pubblico, crisi economica, tagli ai servizi pubblici e sociali, tasse, espropri, pignoramenti. In pratica tutto ciò che esiste al mondo ( che appena qualche migliaio di anni fa era di uso pubblico, di chi risiedeva nel luogo di nascita e se ne prendeva cura, pena la sua estinzione) finisce per diventare proprietà di chi detta le regole del gioco.

Siamo nati e abbiamo vissuto per milioni di anni nella libertà e avendo da Madre Terra tutto ciò che ci occorre per star bene e prosperare, e in pochi millenni, negli ultimi decenni in particolare, il Sistema Dominante è riuscito a creare miseria dall'abbondanza, morte dalla vita, guerra dalla pace, odio dall'amore, solitudine dalla compagnia.

A breve tutto diventerà privato: da dieci sassi non è possibile restituirne dodici. E le persone che decidono della nostra vita, nei governi e nella finanza non sono cattive: sono malate, ma pericolose, hanno personalità psicopatiche.

Dalle loro torri dorate i potenti godranno i risultati del loro lavoro: osserveranno una moltitudine di poveri in lotta tra loro, e i più deboli schiacciati dai più forti: anziani, madri, donne, bambini prima di tutto; sta già accadendo intorno a noi, basta guardarsi intorno nella quotidianità.

L'unica via di uscita è la nostra comprensione di tutto ciò, e la decisione di unirci per cambiare radicalmente le cose, costruendo una società basata sull'amore, la solidarietà, il rispetto, la diversità, l'equità, la località.

Il denaro non si moltiplica, la Vita si; le relazioni e i rapporti umani arricchiscono, non il potere e gli oggetti tecnologici che ci invogliano a comprare...

Invece di cementificare ed inseguire il mito dello sviluppo, della crescita, del benessere tramite la ricchezza, dobbiamo seminare piante, alberi, fiori, invece di lavorare per guadagnare di più e trasformarci in automi che seguono le mode, la tivù, le piacevoli distrazioni e illusioni che ci offre il mercato dobbiamo riunirci per costruire un mondo diverso, ispirandoci, obbedendo, rispettando chi ci ha donato la vita e ha fatto di questo ammasso di materia che gira intorno al sole un pianeta brulicante di Vita, Amore, Libertà e Bellezza, i nostri genitori planetari, coloro cui si riferisce Gesù nel Vangelo Esseno, quando dice: "Onora il Padre Celeste e la Madre Terra".

lunedì 30 maggio 2011

Le due ali dell'umanità

di Boutros Boutros-Ghali

Per ogni donna forte stanca di essere considerata fragile,
c’è un uomo debole stanco di dover sembrare forte.

Per ogni donna stanca di dover agire come se fosse una sciocca,
c’è un uomo stanco di dover far finta di sapere tutto.

Per ogni donna stanca di essere qualificata come “emotiva”,
vi è un uomo a cui è stato negato il diritto di piangere e di essere “delicato”.
Per ogni donna catalogata come poco femminile quando compete,
vi è un uomo obbligato a competere perché non si dubiti della sua mascolinità.

Per ogni donna stanca di essere un oggetto sessuale,
vi è un uomo preoccupato della sua potenza sessuale.

Per ogni donna che non ha avuto accesso ad un lavoro o a un salario soddisfacente, vi è un uomo che deve assumere la responsabilità economica del proprio partner.

Per ogni donna che non capisce nulla di meccanica,
c’è un uomo che non ha appreso niente dei segreti dell’arte culinaria.

Per ogni donna che fa un passo verso la sua liberazione,
c’e un uomo che riscopre il cammino verso la libertà.

L’umanità ha due ali: una è la donna, l’altra è l’uomo. Finché le due ali non saranno ugualmente ben sviluppate l’umanità non potrà volare!

ABBIAMO BISOGNO DI UNA NUOVA UMANITA’, ABBIAMO BISOGNO DI VOLARE.

Ora più che mai la causa della donna è la causa di tutta l’umanità.

giovedì 19 maggio 2011

Riguardo me, voi, e l’amore…

Non so quanto possa interessare quel che scrivo sull'amore e su di me… ma questo è quanto sento e voglio dirvi.


Devo chiarire che il tempo vola, mi sembra ieri che avevo vent’anni, venticinque, trenta… ed invece ho superato i quaranta, anche se non riesco a capacitarmene, visto che mi sento molto, ma molto più giovane.

Per questo sono un po’ disorientato… i miei coetanei sono per lo più sposati e la maggioranza si comporta come fosse in prigione riguardo il proprio matrimonio. Io sono divorziato, e di sicuro se capitasse non mi sposerò mai più in chiesa, tutt’al più con rito pagano, circondati dalla Natura.

Io quindi non ho questo problema dei miei coetanei, non l’ho mai avuto. Quando realizzai che il mio matrimonio, come le storie successive, non portava più felicità nella mia vita ed in quella della mia compagna, ho sempre deciso di chiudere, soffrendone io per primo perché ogni volta mi era sembrato portasse ad un legame speciale e duraturo.

Ma ho compreso che ogni storia d’amore è un tentativo, un’opportunità, che non ha alcuna garanzia di successo, ma a cui non si può rinunciare perché l’amore è linfa vitale per chi intende vivere e non vegetare. E poi ho anche capito che alcune relazioni amorose, soprattutto quelle vissute in giovane età, hanno come scopo il percorrere insieme una parte di vita, per potere crescere entrambi, risolvere alcune questioni familiari inconsce, evolverci.
Ovviamente ci sono eccezioni, alcune al contrario finiscono per diventare un purgatorio o un labirinto infernale dove si ripetono dinamiche relazionali dolorose o addirittura nocive, senza via di uscita.

La maturità, la saggezza comunque arrivano proprio con le esperienze negative, più che con quelle positive. Queste invece sono la ricompensa per le persone che sono abbastanza mature da accettare quel che ci accade intorno mentre siamo impegnati in altri progetti. Per coloro che imparano a perdonare se stessi e gli altri. Per quanti, nonostante tutte le scottature continuano ad osare, non con incoscienza o superficialità, ma ascoltando il cuore. E sperano, vivono nuove storie, avventure, esperienze, accettano il nuovo ed il mistero.

Perciò, a dispetto dei miei quarant’anni passati, sorprendendomi io per primo, incredibilmente continuo a sognare di incontrare la persona giusta, con cui vivere momenti magici, inaspettati, di serendipità. Mi meraviglio di non sentirmi affatto un fallito, anzi, so di essere una persona forte, audace, temeraria, coraggiosa, che non si è mai tirata indietro nell’osare, nell’andare controcorrente. Una persona che si è sempre assunta la responsabilità delle proprie azioni, pagandone le conseguenze, anche sopportando il dolore per aver fatto male a chi invece si amava, senza volerlo assolutamente e attraversando, superandoli, periodi difficili e momenti di sconforto, solitudine, disperazione.

Nonostante ciò ho ancora moltissimo da dare, desideri da realizzare, sogni da condividere.
E spero che tanti di voi, che sono stati piegati da tristi eventi, si sono arresi, o rassegnati, che vivono senza entusiasmo leggendo questo messaggio riprendano a sperare, a sognare, a desiderare…

Abbiamo una vita sola, con certezza, e quando volgerà al termine sarà meglio avere ricordi, per buoni o cattivi che siano, piuttosto che rimpianti...
Amatevi e amate…
Vivete!

venerdì 13 maggio 2011

Lei e l'amore

Non posso definire ciò che si può solo provare, vivere, sentire.
Ma posso tentare qualche spiegazione con l’imperfezione delle parole.
Sul vero amore, cui aspirano in tanti…

L’amore non si può trovare e prendere, è lui che possiede te.

La persona amata diventa uno strumento come lo diventiamo noi, affinché l’amore scorra in noi, ci attraversi, suoni la sua musica divina.

Non importa che porti ad un matrimonio, che può essere solo una dichiarazione di intenti, un tentativo di esorcismo per garantire l'impossibile, molto spesso è solamente un contratto commerciale, un insulto all'amore.

Non significa che non si possa vivere una unione duratura, ma non dipende dall'amore quanto dalle persone che lo vivono.

L’amore sa che non ci sono garanzie o certezze, non è possibile ipotecare il futuro dei sentimenti. L’amore vive il presente.

Perciò non ha importanza che duri poco o molto, che sia una fiamma di pochi giorni o un fuoco quasi eterna. Ciò che conta è che arda, perché il calore dei nostri cuori è il suo scopo… senza quel calore possiamo vivere cent’anni, tiepidamente, o al freddo della solitudine… ma che vita sarebbe?

Per me, l’ultima volta (forse la prima volta, per quanto è stato potente, forse il tempo offusca le volte precedenti, o forse era un assaggio di quando sarà quella decisiva) è stato circa un anno fa.

Di quel che fu affiorano ormai sbiadite immagini, brevi ricordi, deboli emozioni, fiumi di parole scritte, molte mai dette...

Capisco che la mia non è nostalgia di lei. Se è finita è perché non era destino, oppure lei, io, non eravamo pronti per qualcosa di così travolgente. Per me quindi è stato solo un assaggio, un toccare, un esplorare.

Io ho nostalgia dell'amore. Del suo nettare. Del suo nutrimento. Della sua forza. Del suo riempire così tanto l'esistenza... eppure renderla così lieve... di vivere "L'insostenibile leggerezza dell'essere"*...

Nostalgia del potere che mi donava, di superare ogni ostacolo, senza sforzo alcuno. Di creare dal nulla. Di immaginare, sognare, costruire.

Della sensazione di aver trovato la propria metà, di sentirsi completi, integri, perfetti con le proprie imperfezioni in un percorso di crescita ed evoluzione.

Dell'aver realizzato l'Unione delle due polarità, maschile e femminile, e chiudere in Terra così come in Cielo, il Ciclo della Creazione dell'Universo, quell'atto originario che fu il dividere l'Uno, il Tutto, nelle due polarità, perchè ne scaturisse l'energia, le dinamiche, i fenomeni che regolano il gioco dell'Universo.

E la stessa forza di allora, onnipresente, permanente, che ci guida verso nuove creazioni: i figli, attraverso la sessualità, fondamento dell'intera esistenza; così violentemente negata o strumentalizzata da quelle religioni e persone che vogliono solo il potere e la nostra e loro morte spirituale.

Lo sento come uno spettro, quell'amore, che si aggira intorno a me. E’ nell’aria. Ne posso percepire il profumo, l'eco dei suoi passi, è inafferrabile, ma reale. E’ nei dintorni…

Si diverte ad apparire e svanire in un istante. Quando incontro alcune persone, ci parlo, le guardo negli occhi. E percepisco il loro cuore, la scintilla della vita che le anima; i dispiaceri, le sofferenze, le gioie, le speranze, i desideri...

Amore... non nasconderti più...
Ti ho visto, lo so che ci sei ancora.
Prendimi nuovamente.

Sono qui che ti aspetto... Amore.


Germanus Caput


* Milan Kundera

mercoledì 19 gennaio 2011

Quando tutto sembra crollare

Quando intorno a te tutto sembra crollare...
...il caos imperversa, il male sembra aver vinto e hai perso ogni speranza...
Trova un posto sicuro, tranquillo, e rinchiuditi in te stesso.

Fai quiete nella tua mente, ferma ogni pensiero, lascia andare ogni emozione, ascolta il tuo corpo, rilassa ogni atomo del tuo essere.

Il battito del tuo cuore procede regolare, il tuo respiro continua...
Nessuno te lo ha mai fatto notare, ma quel battito non è tuo, è un riflesso, è una sintonia, è l'eco di un battito più potente, più profondo, primordiale: quello della Vita, dell'Universo...

Un giorno cesserà, si fermerà il cuore, il sangue non nutrirà più le tue cellule, il corpo morirà, però sarà sempre parte dell'Universo: "Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma".
La materia di cui sei fatto rimarrà sulla Terra, finchè ci sarà la Terra, ritornerà a farne parte, e quando la Terra non ci sarà più rimmarrà parte dell'Universo.

Ma l'impulso che faceva battere il tuo cuore, che prendeva forma nei tuoi pensieri, che animava quella materia... esisterà ancora: in altre forme, in altre vite, altri luoghi, altri tempi.
Forse tornerà alla sorgente per un pò, per poi ricominciare altrove ulteriori percorsi di crescita ed evoluzione.

Ora non sono queste mie parole che possono convincertene, ma l'ascolto del tuo cuore... oltre il rumore, oltre le emozioni.
Se riesci a sentirlo realmente, riuscirai anche a riconnetterti al battito primordiale dell'Universo e della Vita.
In tal caso non potrai essere più lo stesso.

Adesso sai. Sei consapevole, e tutto cambierà.
Puoi tornare alla vita quotidiana che, per quanto questa sia reale, dura, a volte straordinariamente meravigliosa e altre straordinariamente crudele... sai essere transitoria, illusione, Maya.

Sarà più facile vivere ora: tu sai di essere nel mondo, ma di non farne parte.
Adesso puoi aprirti ad esso... puoi subire il caos; provare l'amore e l'odio; accogliere la lotta, che sia destinata alla sconfitta come alla vittoria.
Accettare la vita come la morte...


...osservati intorno, usa la mente ed ascolta il cuore, reagisci costruttivamente ai cambiamenti, coltiva con cura ogni relazione, comprendendo che siamo tutti uguali nella diversità...
Ma
sopra ogni altra cosa... VIVI!!!

sabato 15 gennaio 2011

FIAT

Fiat.... chi continuerà a guadagnarci, con o senza investimenti?

Cogliamo l'occasione del referendum, mettendo da parte i suoi effetti e ragioni, per guardare le cose da un punto di vista più distante e complessivo.

Dove sono andati a finire gli astronomici profitti della vendite della Fiat dell'ultimo secolo?Gli operai e impiegati ci hanno potuto campare e tirare avanti, magari anche comprando casa ma dovendo lavorare in due per mandare avanti famiglia, a differenza di 40 anni fa, bastava lavorasse il marito.

E gli Agnelli e gli azionisti? Il suo patrimonio alla morte può essere valutato da un minimo di 3 ad uno molto possibile di quasi 20 miliardi di euro ben occultati, basta che giriate in rete per accertarvene. E poi bisogna aggiungere i vari manager e amministratori delegati i cui profitti potete facilmente trovare: milioni di euro.

Riassumendo... da un business e come quello dell'auto in questi anni migliaia di famiglie, poche generazioni, hanno solo potuto avere un reddito decente mentre pochi eletti hanno accumulato fortune immense che noi comuni mortali non accumuleremo in centinaia di vite, e ci stanno anche litigando sopra, dopo la morte del Patriarca!

Eppure sono soldi nostri: da consumatori e clienti, da investimenti pubblici prelevati dalle nostre tasse, per di più impiegati male, perché in Cina sono presenti da anni tutti i marchi più importanti esclusa la Fiat, per la quale innovazione significa sempre la stessa cosa: ridurre il costo dei lavoratori. Senza contare i danni ambientali che il mercato e il mezzo procura che ricadono sulla collettività e che dovrebbero essere sottratti da chi ha accumulato patrimoni immensi esternalizzandoli.

Ma vi sembra un sistema economico tollerabile?
Quanto ancora vogliamo subirlo, come ingiustizia sociale?
Quanto ancora possiamo subirlo come degrado ambientale?
Che differenza c'è tra gli antichi e moderni imperi basati sulla monarchia, un dittatore e la schiavitù, e questo modello di economia malata?

Quando vogliamo pensare e costruire una società che sia fondata non sul lavoro (unica pecca della Costituzione) ma sulla solidarietà, sulla mutualità, sul rispetto della Vita e sulla Natura, senza la quale non possiamo vivere?

giovedì 13 gennaio 2011

I semi della sofferenza e della felicità

Guardandomi attorno noto che ci sono persone che cercano e vivono costantemente nell'infelicità, nel dolore, nella disperazione. La loro visione della vita è quella cattolica, del mondo come “valle di lacrime”, un posto dove la gioia appare raramente, fugacemente, in poche occasioni, lasciando per la totalità della loro esistenza lo svolgimento di doveri, incarichi gravosi, il peso di piccole e grandi tragedie. E questa visione quasi sempre la trasmettono ai figli, a chi gli sta intorno: parenti, amici, colleghi, vicini...

Eppure, a guardare bene, è proprio per quella visione che di fatto vivono una vita così sofferta, in ogni cosa si aspettano il peggio, lo intravedono e gli corrono incontro a braccia aperte; e se casualmente gli capitano occasioni di piacere, divertimento, persone giuste che potrebbero regalargli felicità ne approfittano poco quando non le scansano come fosse fumo negli occhi.

Le questioni umane sono certamente complesse perchè complesso è l'essere umano... ma con un minimo di oggettività, guardando gli altri, e perfino noi stessi come se assistessimo ad una commedia, riusciremmo subito ad individuare questo modello di comportamento, e per contrasto quello opposto, quello di persone che, nonostante tutte le avversità che il destino gli pone contro, riescono ad uscirne vittoriosi, a restarne indenni, a confermare quel detto che recita “Ciò che non uccide ti rende più forte”, ma non solo.

Queste persone infondono allegria, spensieratezza, voglia di vivere; dove i primi vedono problemi essi vedono opportunità; mentre gli altri trovano scuse essi cercano e percorrono nuove strade fino ad ottenere ciò che desiderano e goderne.

Queste due modalità comportamentali, atteggiamenti verso se stessi e la vita riflettono le due polarità che interagendo muovono il mondo, animano la vita: positivo e negativo, vita e morte, luce e buio. E nulla vieta che l'una si diffonda fino quasi a prevalere sull'altra: accade nei momenti storici di regressione sociale, come in quelli di rinascita e progresso. Questo perchè, alla pari di un'altra fondamentale legge della fisica, tutto è in continua trasformazione.

Perciò, chiunque viva nella sofferenza sappia che ha una scelta, una possibilità: smetterla di coltivare le piante del dolore, volgere lo sguardo dall'altra parte, nel Giardino della Vita, cominciare a piantare i semi della felicità, ad averne cura, a proteggere i loro germogli affinchè diventino piante robuste, con radici che andranno in profondità nella terra così che la felicità si radicherà nel nostro essere, nella nostra anima, e potremo anche far gioire chi ci circonda e amiamo.

Non si può dare ciò che non si possiede: amatevi e siate felici e potrete amare e rendere felici gli altri...