Capita ogni tanto, a chi sogna un mondo diverso, di attraversare periodi di tristezza, abbattimento, depressione. E' normale che accada, io lascio che sia... stacco la spina, mi riposo, passo del tempo con chi mi è caro o immerso nella Natura...
So che nulla è permanente, vale sia per la felicità che per la tristezza. Tutto passa, come passa l'inverno o una giornata nuvolosa. Spero potrà aiutarvi leggere ciò che segue.
La mia visione di futuro per il nostro paese non è di somigliare a quelle nazioni che si ergono baluardo di civiltà salvo poi sottomettere tutto e tutti alla tirannia del denaro usando ogni mezzo, compresa la violenza in tutte le sue forme possibili.
Il mio desiderio è che noi troviamo il nostro posto ed equilibrio nel meraviglioso ciclo della Vita. Questo equilibrio è ancora lontano dall'essere raggiunto, ma paradossalmente pur essendo ad un passo dal baratro della autodistruzione mai come adesso abbiamo gli strumenti e le potenzialità per realizzare una reale Civiltà Umana.
Nel mondo che io desidero lasciare ai miei figli non vi sarà più paura o incertezza del futuro. L'uso del denaro sarà limitato, l'economia e il commercio esisteranno ancora ma non saranno il cardine attorno a cui ruotano tutte le nostre esistenze, e non succederà mai più che chi è senza soldi non potrà avere ciò di cui necessita, dal cibo alla casa al vestiario; dall'assistenza alla nascita a quella in vecchiaia; dall'istruzione al divertimento.
I ricchi che non si prodigano per aiutare gli altri esisteranno ancora, ma la loro opulenza non consentirà di aver più potere di altri e di far del male impunemente. Essi rappresenteranno retaggio di un passato da cui trarre insegnamento per il futuro e saranno considerati per quel che sono anche adesso: persone malate e bisognose di amore.
Avremo gli stessi mezzi di trasporto, ma non saranno inquinanti e li useremo solo quando non sarà disponibile il trasporto pubblico, e cioè molto raramente; vivremo in comunità cittadine, le stesse città in cui viviamo adesso, ma ristrutturate a tal punto che non vi sarà differenza nella qualità dal vivere in campagna.
Sul territorio rinasceranno borghi, paesini, villaggi rurali, montani, marittimi; l'agricoltura e gli allevamenti intensivi saranno un lontano ricordo; avremo anni e anni di paziente lavoro di risanamento delle devastazioni ambientali che stiamo producendo; ma non sarà faticoso, sarà un atto d'amore, sarà come curare le ferite di chi abbiamo umiliato e torturato, mentre ci ricambiava sempre con amore e generosità: nostra Madre Terra.
Saremo noi a scegliere e cambiare liberamente lavoro, che sarà fonte di gratificazione e non di malattia. Il sistema scolastico aiuterà a sviluppare il potenziale di ognuno e a trovare se stessi, non a diventare robot da inserire nel sistema “schiavo lavoratore/consumatore”. Parleremo e studieremo la salute e non le malattie; elimineremo le cause, non adotteremo dispendiosi ed inutili rimedi; avremo una visione di insieme dell'umanità e non una ristretta e limitante.
La scienza la ricerca saranno finalmente liberi e al servizio del bene comune, non di chi le sovvenziona. Tutte le invenzioni che potrebbero consentire il Progresso e adesso giacciono nelle casseforti delle multinazionali saranno rese pubbliche. La Libertà, l'Amore, la Vita saranno i nostri principi ispiratori.
La mia visione è ancora sfocata, ma ciò che ho scritto rende l'idea. So che coincide con quella di tanti di voi, di quelli che stanno imparando ad ascoltare il cuore e ad usare la mente anziché diventarne schiavi. Ci sentiamo separati l'uno dall'altro, ma siamo tutti uniti alla Fonte, alla Matrice, alla radice: siamo tutti manifestazioni della Vita...
Adesso chiudi gli occhi,
e ascolta il cuore...
...il tuo battito... è anche il mio.
Germano Caputo
"Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo 'universo', una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza."
Albert Einstein