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venerdì 2 ottobre 2009



Democrazia della Terra, Decrescita, Economia Solidale e Gilania: o tutto o niente

Nella mia limitata esperienza di associazionismo le donne sono molto presenti e attive. In associazioni animaliste quasi la prevalenza. Nel Gruppo di Acquisto Solidale poco meno.

Però penso che gli uomini, tutti ed in qualunque contesto, più che applicare le forzate quote rosa, dovrebbero smettere di ripararsi dietro il fatto che le donne rifuggono la politica e di farsi protagoniste, e tirarle dentro a forza. Gli uomini dovrebbero chiedere loro di più e ascoltarle con attenzione, imparare dal loro modo di vedere e agire, perchè siamo due mondi diversi, ma complementari, che si integrano: senza l'uno non esisterebbe l'altro, e viceversa.

Come ha ricordato Vandana Shiva in uno dei suoi tanti interventi a Bologna, la cultura dominante opprime la Natura e gli animali come opprime la donna, c'è una grande affinità tra le donne e la Natura, la Madre Terra: entrambe sono portatrici di Vita.

Non a caso per milioni di anni l'umanità in ogni dove ha venerato la Terra come la donna perchè fertile e feconda, donatrice di vita. Statuine della Dea, di donne gravide, di ogni forma e dimensione, sono state ritrovate in tutto il mondo, e sono state venerate fino a quando la società mutuale non è stata sopraffatta da quella dominatrice, quella che adesso sta portando ovunque morte e distruzione: l'attuale paradigma culturale dominante. Questo infatti ha contaminato le società in tutte le sue componenti: ideologie politiche, religioni, modelli economici e sociali; tutti con gli stessi valori di fondo e "modus operandi" gerarchico, maschilista, autoritario. Da allora il senso di Unità con la Natura e l'Universo è stato sostituito dal messaggio di separazione e dualità divino/terreno, l'amore ed il rispetto della Vita sono stati sostituiti dall'esaltazione della forza e dall'adorazione della morte; il piacere sacro sostituito dal piacere peccaminoso, la mutualità dalla competizione, la pace dalla lotta permanente verso tutto e tutti, e così via... Lo spiega bene Riane Eisler nel libro "Il calice e la spada".

Certo, non esiste solo la donna, l'uomo ottiene successi in altri settori dove le donne non sono portate e il seme maschile feconda l'ovulo femminile... ma chi ha designato la Natura nel difficile compito di conservare la vita concepita per nove mesi, fino alla nascita?

Non sarà per questo che le donne, avendo il mestruo fin da bambine, constatando il loro potenziale creativo, sono più pacifiste e remissive? In quanto sanno più degli uomini cosa è la vita, portandola in grembo e sentendola parte di sè?

Non sarà per questo che le donne si sentono unite alla Natura mentre gli uomini sentono una separazione?

Non sarà per invidia che la metà maschile dell'umanità ha cominciato a sottomettere quella femminile e a considerarla inferiore?

Come per reazione ad un complesso d'inferiorità?

Non sarà per questo che la Chiesa ha bruciato vive e torturato milioni di donne e bambine con l'inquisizione, usurpandone gli uomini il millenario sapere di erboriste, levatrici, astrologhe? E che fino a solo quattro secoli fa considerava donne ed animali sullo stesso piano: senza anima e senza diritti?
Lo sanno tutto ciò coloro che si vantano perchè il cattolicesimo è una religione superiore all'islamismo?

Di questo olocausto di genere poco si parla, lo si nega o minimizza, come lo sterminio di ogni diverso: i nativi d'America, gli zingari e omosessuali nelle guerra mondiale, gli aborigeni in Australia e i Palestinesi ancora adesso, per dirne alcuni.

Solo che quella delle donne non è una minoranza, e questo rende la svista ancora più grave, quasi fosse una inevitabilità la discriminazione del sesso femminile. Non è così...

Natura, animali, donne sono i soggetti più sfruttati e oppressi da millenni. E se da un lato l'aggressività maschile e la sua opposizione e sfida alle forze della Natura sono necessarie per ottenere sviluppo di scienza e tecnologia, d'altro canto è necessario un bilanciamento, un equilibrio, attualmente inesistente, che le donne possono e devono apportare.

La Decrescita e l'Economia Solidale lasciano intravedere un futuro migliore per ognuno di noi, operano per un rispettoso e più equilibrato rapporto, con la Natura e gli animali. Pretendono un'economia a misura d'essere umano, rifiutando un indicatore esclusivamente monetario come il PIL, per misurare il benessere delle nazioni, sapendo che ci sono altri fattori infinitamente più importanti che producono felicità. Invocano la garanzia dei diritti essenziali, praticano già diverse forme di Democrazia Partecipata e dal basso, di Comunicazione Ecologica e gestione dei conflitti.

Ma se non sapremo, noi attori di questo staordinario cambiamento, introdurre tra i suoi valori anche il superamento della divisione di genere e nei suoi obiettivi la realizzazione di una società gilanica, allora il risultato che otterremo sarà parziale, miglioreremo si qualcosa, ma non costruiremo di un futuro davvero egualitario come protremmo invece fare.

Vi esorto a cominciare ad informarvi, autonomamente, su cosa voglia dire Gilania e cosa sono le società mutuali e matriarcali, come avete fatto per il Consumo Critico.

A capire qual'è realmente lo stato attuale delle donne, senza la passiva rassegnazione alla loro discriminazione; quale la loro importanza (censurata e falsata) nella storia e nella evoluzione dell'umanità: http://www.women.it/armonie/index_file/Page2335.htm

Ne scoprirete delle belle. Come Ippazia, scorticata viva per invidia della sua intelligenza. E come per i vestiti, le scarpe e i palloni prodotti da bambini nei paesi dove stiamo esportando il nostro modello di ""Sviluppo", il "Progresso" e la "Civiltà", vi chiederete come avete potuto fino ad ora ignorare tutto ciò, sull'altra metà dell'umanità.

Perchè non si potrà mai e poi mai creare una società giusta, equa, pacifica, se non saranno rappresentate nella giusta misura tutte le parti in causa: produttori e consumatori, cittadini e istituzioni, natura ed animali, donne e uomini (e perchè no, bambini e bambine, come insegna Alexander Neil, ne "I ragazzi felici di Summerhill").

PS: Autrici consigliate: Riane Eisler (http://www.partnershipway.org/partnership-system/foundational-concepts/what-is-partnership) e Marja Gimbutas innanzitutto. Bibliografia: http://liste.retelilliput.org/wws/arc/res/2009-09/msg00041.html

Germano Caputo Licastro
www.nododecrescitamodena.it