Penso che la scelta su cosa mangiare sia molto personale, come per le scelte terapeutiche. D'altronde sappiamo tutti ormai che il cibo può essere nutrimento, veleno o medicina.
Personalmente ho provato per tanti anni il vegetarianesimo, il veganismo, la macrobiotica e l'igienismo. E a volte sono stato anche integralista. Finché, tra scelte per rispettare ora gli animali, ora l'ambiente, ora la salute, ora lo sfruttamento del lavoro... a un certo punto non sapevo più che mangiare!
Quindi sono scoppiato e ho abbandonato tutto.
Dopo un lungo periodo di tempo, negli ultimi anni, ricominciando a interessarmi della questione, ho capito che molte mie prese di posizione passate erano ideologiche, soprattutto quelle etiche. E in realtà gli studi più recenti non confermano per nulla la mia passata scelta filo veg.
Ho quindi imparato che il problema del veganismo (che idealmente mi piacerebbe poter seguire se fosse salutare), di macrobiotica e vegetarianesimo, è che qualunque carboidrato, che sia frutta, verdura, pane o cereali (sia bianchi che integrali, sia grezzi che lavorati), ma anche i legumi (erroneamente considerati proteici), diventa zucchero nello stomaco, e innalza
la glicemia, producono picchi glicemici, che comportano nel tempo resistenza insulinica, ipertensione, fegato grasso, sovrappeso, e altri scompensi, conseguenti malattie cardiache, e tutta una serie di malattie che sono proprio le più diffuse.
Noi non siamo geneticamente costruiti per mangiare tutto questi carboidrati e zuccheri, perché l'agricoltura che ci offre tutti questi vegetali è recente, ha più o meno 10.000 anni, i prodotti caseari, anche questi dannosi, sono ancora più recenti.
Per tutto il resto del tempo, prima di questi 10.000 anni, prima della agricoltura, la nostra fonte di alimentazione principale era carnea, cacciagione e pesca, con frutta e semi, occasionalmente verdure, cereali assenti o scarsi.
Come mangiavano i nativi americani, come mangiavano in generale tutte le popolazioni indigene, australiane o africane, caucasiche.
Chiunque può comprendere che il vegetarianesimo, ancor più il veganismo, non è stata la nostra alimentazione nelle decine e decine di migliaia di anni nella nostra evoluzione.
Il veganismo è qualcosa che ci possiamo permettere solo da qualche decennio, grazie alla rivoluzione verde che ha permesso la produzione di grandi quantità di cereali, frutta, e verdura, oltre alla chimica che ha permesso lo sviluppo di processi di trasformazione inimmaginabili, compresa la creazione di cibi completamente innaturali come le bistecche di soia, ma anche produzioni tradizionali come tofu e tempeh, non è roba che esiste in natura.
Il veganismo è uno stile alimentare recente e artificioso, la conseguenza di un falso progresso che è andato a discapito dell'ambiente e della salute.
Non che chi sceglie di mangiare da onnivoro o carnivoro, non si ritrovi con il grosso problema della qualità e varietà della carne o del pesce. Sì cerca di mangiare meno adulterato possibile, ma sicuramente i danni che arreca l'onnivorismo, se non si eccede, come in ogni cosa, sono minori di quelli delle scelte filo vegetariane.
Finisco con il ribadire che comunque qualunque scelta è da rispettare, invito chiunque a verificare quanto sia corretto quel che dico.
Volevo avvisare chi, come me una volta, pensa che la scelta veg sia la migliore o più salutare.