In questi giorni mentre Puzzer viene elevato a eroe da quasi tutti noi difensori della Costituzione, ci sono alcune voci critiche nei confronti del suo operato. Come quella di Ugo Rossi, neo eletto consigliere a Trieste, di M3V.
E così vedo persone a me vicine, o sconosciute, che stanno difendendo a spada tratta Puzzer, portuale, così come io avrei difeso Grillo, comico, quando cominciava le sue battaglie politiche contro il Sistema.
Ascoltando un'intervista di Ugo Rossi da Mazzucco Live, devo dire che qualche dubbio lo fa venire. Però... non importa se abbia ragione o torto. Ripeto: non importa se Rossi ha ragione o torto su Puzzer.
Il punto è un altro.
Quel che voglio dire, avendo ancora nelle spalle la ferita sanguinante del Mo-Vi-Mento 5 Stalle (accanto ad altre ferite storiche, comunisti, Sinistra, Verdi, sindacati, eccetera) è che per questi motivi, pur partecipando ad alcune iniziative, pur essendo spesso un attivista e rare volte anche un trascinatore, agisco comunque relativamente, evitando di fare ciò che non sento realmente mio, controllando le mie emozioni, a differenza di ciò che ho fatto in passato.
O almeno ci provo, il 18 ottobre, quando hanno represso con violenza i manifestanti a Trieste, ho passato una intera giornata a star male per quello che vedevo e provavo, attaccato ai social in maniera ossessiva in attesa di chissà che cosa...
Dopo qualche giorno, servito a riprendermi, ho deciso che devo salvaguardare prima di tutto me stesso, ed il mio equilibrio in ogni ambito, partecipando solo a quello che scelgo, non a quello che gli altri fanno.
Per questo posso sembrare poco affidabile o incoerente, non mi importa. Al momento non esiste nessun motivo per cui modificherei la mia vita più di tanto. L’ho già stravolta e mi sono fatto male da solo molte volte, anche coinvolgendo altre persone, per cui non ho proprio bisogno di aiuto esterno.
Altresì non giudico o condanno nessuno se fa qualcosa o non lo fa, che sia il vaccino, una manifestazione, uno sciopero, eccetera. Sarebbe come obbligare altri a pensarla come me o a fare ciò che voglio io, cioè quel che fa il Sistema.
La mia indole libertaria, che dovrebbe accomunarci, pretende di decidere sul mio corpo e sulla mia vita, pretende che io mi senta libero di fare ciò che sento in ogni ambito, e allo stesso modo di lasciare altrettanto liberi gli altri.
Perchè abbiamo visto che nella vita, e nella storia, individuale e collettiva, tutto è relativo…
A tal proposito mi è venuta in mente una frase in risposta della abusata e insensata risposta degli autoritari in tema di libertà, quando dicono:
La tua libertà finisce quando inizia quella degli altri.
La mia risposta è:
La libertà di ognuno FINISCE quando cerca di imporre la sua volontà ad altri.
Mi pare più sensato...
In memoria di Pau Dones (1966 - 2020): Dipende